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mercoledì 16 dicembre 2009

COP 15 - 16 DICEMBER


Il racconto della giornata potrebbe iniziare dalla fine.

Un gruppo di ragazzi inizia a chiedere alla Polizia danese, in coro ed intonati, "you are nice, you are cool, please take it off the elmet and show you" o qualcosa del genere, fatto sta, che gli agenti, prima si guardano tra di loro, poi sorridono e decidono di seguire il gruppo pacifico, tra gli applausi della gente.

Non è stato tutto rose e fiori però, gli scontri ci sono stati ed iniziati alla fine del corteo, davanti al "Bella Center", centro congressuale dove si tiene il vertice.

Già nella prima mattina i manifestanti, partiti alla buon'ora in due cortei separati, avevano capito che il clima, a dispetto della folta nevicata che ha coperto Copenhagen, era assai caldo. I ragazzi del "Bike Bloc", ovvero azioni di disturbo in bicicletta, hanno visto le catene non solo del proprio mezzo ma anche quelle delle manette.

In molti infatti sono stati fermati e condotti nei centri di detenzione temporanea.

La manifestazione, circa 1000-1500 persone, indetta da "Climate justice action", partiva già con presupposti di protesta ferma: il portavoce del gruppo, che stava parlando ieri all'interno del Bella Center era stato arrestato per poi essere scarcerato qualche ora dopo, come oramai è d'uso agire da queste parti.

Quando i manifestanti sono arrivati davanti al bella center,tra le 11.30 e le 12, la polizia è aumentata a vista d'occhio ed era sempre più agitata. A furia di voler contenere, si è arrivati alle spinte, fiamma scatenante di tutta la violenza che poi si è vista davanti alla strada che porta al centro congressi.

Dalle spinte si è passati alle manganellate, mentre i manifestanti urlavano contro gli agenti in assetto antisommossa. Non sono stati neppure risparmiati i gas urticanti agli occhi e l'aria iniziava ad essere irrespirabile, anche a causa ci un fumogeno arancione che è stato lanciato nel mezzo della folla. La polizia ha effettuato arresti a random, mentre con fatica sono riusciti a sequestrare il camion dove c'erano alcuni portavoce che attraverso un impianto collocato sul mezzo, incitavano come dei pazzi la folla a resistere, a rimanere compatti e ad avvicinarsi al camion. La polizia alla fine è riuscita a salire sul mezzo e a sequestrarlo, mentre le persone che erano all'interno, sono state portate via sulle camionette.

Con fatica la situazione è tornata più tranquilla, i manifestanti sono stati fatti indietreggiare facendo muro con i furgoni blindati della Polizia.

La fine si è conclusa in modo pacifico, con canti e balli e qualche arresto dell'ultima ora, sicuramente un italiano e un francese, in totale circa 230 i fermati.

domenica 13 dicembre 2009

L'ARTICOLO CHE AVREI VOLUTO SCRIVERE.


Il tribunale di Copenhagen non lontano dalla stazione centrale della città ieri era blindato. Polizia ovunque impediva di avvicinarsi se non con le dovute ragioni. La causa contro Tommaso Cacciari non è ancora iniziata e bisogna aspettare fuori, in una stanza di color giallo crema con una panchina e nulla più: molto triste. Quando finalmente viene dato l’ok per attendere alla causa, la stanza del tribunale è piena, anche perché oltre a Cacciari, ci sono altri stranieri che aspettano di essere giudicati per reati che vanno dalla resistenza a pubblico ufficiale a organizzazione di atti per causare disordine pubblico. Nella sala ci sono quattro quadri, abbastanza brutti che ritraggono degli uccelli che volano, quasi a sottolineare la libertà, che può essere negata o meno dalla decisione del giudice. L’avvocato d’accusa, una donna molto giovane, elenca la fedina penale di Tommaso, già noto in Italia per le sue azioni di contestazione e gli imputa il fatto di essere un organizzatore e non un semplice manifestante. Il commissario dell’ambasciata, che ha preso in carico il caso, traduce agli amici di Tommaso presenti in sala le varie fasi del dibattimento, fino a quando l’avvocato della difesa ha esposto, secondo la sua opinione, l’irrazionalità dell’arresto e della mancanza di prove. Il giudice, una donna bionda, alla fine emette la sentenza, “Non colpevole”. Gli amici di Tommaso esultano, mentre Rocco Cacciari, il fratello più piccolo tira un sospiro di sollievo: in aula infatti non faceva altro che battere nervosamente i piedi sul pavimento, quasi avesse paura che la richiesta dell’accusa, di detenzione per quattro settimane, venisse accolta. Tutti escono dall’aula di tribunale, partono le telefonate in Italia per rassicurare i compagni di proteste che è andato tutto bene. “Sono 24 ore che non mangio, sono molto stanco”, esordisce Tommaso Cacciari appena rilasciato, mentre viene abbracciato dagli amici che finalmente, un giorno di detenzione riescono a rivederlo. “Sono stati veramente assurdi, mi hanno accusato di essere un organizzatore dei disordini, solo perché stavo facendo delle telefonate, ci stavamo allontanando dalla manifestazione, perché era un film già visto, non siamo venuti qua per fare disordine e non siamo contro la conferenza, anzi, vogliamo portare il problema Venezia all’ordine del giorno, come ha fatto Swarzenegher parlando della California”. La detenzione è stata dura, prima nelle “gabbie” posizionate fuori città nei centri di detenzione temporanea, poi in commissariato dentro una cella che come racconta Tommaso, “Era piena di polvere, c’era una sola coperta e metteva alquanto ansia, ma ora è tutto finito per fortuna”. Recuperano le biciclette, e con pedalate veloci vanno a mangiare, per poi partecipare al corteo, dove assieme agli altri 100 mila presenti hanno protestato per le non scelte dei governi inerenti al clima.

mercoledì 9 settembre 2009

prova

venerdì 28 agosto 2009

10 domande per te...

Dieci domande per te,
non posson bastare!
Dieci ragazze per me
io devo dimenticare
capelli biondi da
accarezzare
e labbra rosse
sulle quali morire
dieci ragazze per me!..
solo per me....
Una la voglio perche',
sa bene ballare,
una la voglio perche'
ancor non sa cosè l'amore
una soltanto perche'...
ha conosciuto tutti tranne me...
dieci ragazze così,
che dicon solo di si!!!
Vorrei sapere
chi ha detto?
che non vivo piu'
senza te,
matto!
quello e' proprio matto
perche'..
forse non sa
che posso averne una
per il giorno,
una,
per la sera
pero' quel matto mi conosce perche',
ha detto una cosa vera!
Dieci domande per me,
non posson bastare!

domenica 26 luglio 2009

mercoledì 15 luglio 2009

domenica 5 luglio 2009