- - - - F O T O G R A F I E - P A R O L E - I D E E - - - -

www.flickr.com

sabato 11 marzo 2006

Riflessioni


Le anime che stanno ad ascoltare, una danza tribale che muove il vento sopra di noi.
Arrivò oggi la pioggia, che trivellò il sole, diventa scolapasta.
Diventano gocce bruciate che arrivano a terra e sciolgono ogni nostra speranza.
Buchi neri dove,
camminando incrociano la nostra strada.
Cadiamo dentro assieme a loro.
Intanto continuano a danzare.
Mi guardo ogni giorno divento qualcos'altro, il mio corpo muta velocemente senza tregua. Si ingrassa si dimagrisce, ci si rompe una costola, possiamo anche finire in ospedale in coma, magari qualcuno ci ha investito.
Come quando lo prendi nel culo, c'è chi non sente dolore, chi non sente che gioia, c'è chi con quel gesto rimarrà traumatizzato tutta la vita. Incubi ricorrenti, sogni di vita interrotta brevemente da uno spasmo non voluto. Sogno sempre quella macchinetta che segna il battito cardiaco quando sei in coma. Non so, sarà che mi sento in coma ora? Io sono fermo nel letto, mentre tutti vengono a vederti attraverso quel vetro. Forse sono invidioso del vetro perché divido i sentimenti, morte, vita, realtà, disperazione. I miei sono finiti assieme al frullatore mulinex.
Ho bevuto, 1 2 3 4 5 bicchieri di prosecco. Sono sobrio nel mio essere solo, ora che sono tornato, ora che sono sul bordo di una piscina vuota con il sasso al collo che per la legge della gravità non aspetta altro che finire sulle bianche piastrelle, trascinandomi giù, già vedo la mia testa fracassata che sporca le piastrelle di sangue rosso, poi diventa quel rappreso che fa venire i brividi e la nausea.
Mi sveglio mia madre che urla le mie coperte erano sporche di sangue ovunque. La mia faccia pure. Le mie mani tutte incrostate di sangue. Nella notte da piccolo ho urtato un comodino tornando dalla pisciata notturna e ci sono andato a sbattere e mi sono tagliato vicino alla guancia. Ero troppo stanco per chiedere aiuto, e sono tornato a dormire. Il sangue che sgorga per tutta la notte. La mattina solo le urla.
Quella notte non ho chiesto aiuto per salvarmi dal mio sangue. Ora che non c'è nessun fluido che sgorga fuori dal mio corpo, se non quando sono solo io a chiedere a me stesso quello che per ora nessuno vuole darmi, mi sto domandando se ho bisogno veramente d'aiuto, se sono malato di me stesso, o se sono stufo di essere me stesso.
Se esistesse la reincarnazione forse mi sarei già fatto fuori, ma visto che è troppo facile così e io non sono buddista, bisogna tirare avanti e guardare oltre, la siepe.
E' buia anche la mia. Non c'è il giardino del vicino da odiare, ma solo frenesia che ci circonda e uccide le nostre speranze diventando il pusher della nostra malinconia.

11 commenti:

Maurizio Fiorino ha detto...

credi
possiamo sempre.

Anonimo ha detto...

Non smetterò mai di dirti quanto mi piace il tuo stile di scrittura! La cosa della pioggia che trivella il sole diventando scolapasta, poi, era semplicemente GENIALE!

Anonimo ha detto...

Uhhmm....

Sei talmente triste quando scrivi...che leggendoti ad alta voce, come faccio sempre, mi è morta la piantina che ho in salotto...il mio ragazzo mi ha detto di NO perchè teme di rimanere traumatizzato...ho buttato via la bottiglia di prosecco che avevo in cantina...che a leggerti secondo me fa MALISSIMO...e sono sicuro di conoscere almeno tre persone più che disposte a darti una MANO con quel discorso dei fluidi.........

Non vedo l'ora di andare al mare.

Drew

Anonimo ha detto...

La foto mi inquieta perchè non riesco a capirne il soggetto. Una nuotatrice svedese col mirtillo rosso (la si dice così) o te sodomizzato a sangue?! ;p

Anonimo ha detto...

el rojo de la sangre también significa vida, marcas de mujer, verdad?
ahora mismo te estoy enviando una sonrisa, ciao Giacomo!

sara

Anonimo ha detto...

... che per ora nessuno vuole darmi...

O che tu non PENSI che nessuno ti voglia dare? Non eri forse tu che mi dicevi, proprio l'altro ieri, che se uno comincia a pensare a priori così, non è più finita (ok, il contesto era un po' diverso, ma il concetto è quello)?

Gian

Anonimo ha detto...

Io la siepe la tagliarei.Molto meglio.

Anonimo ha detto...

buon rientro in quel di Bologna
creep

Anonimo ha detto...

I tuoi polmoni devono vomitare sangue per respirare (adesso).
E' solo questo.
E' questo.
Bacio

Anonimo ha detto...

Spero vivamente che quelle macchie
di sangue nella foto siano lì messe
a fare scena per contornare il tuo
scritto...
Per quello che vale posso ripeterti:
Domani andrà meglio .
Se ti va scrivimi una mail,
puoi contattarmi tramite il blog.

Jacko83 ha detto...

PORCOSENZ'ALI:
se lo dici tu ci credo.
Ilaluna84: si quel pezzo era divertente ;)
Andrew : scusami, ti porto all'orto botanico a padova ok?
Non vedo l'ora anche io di mare.

PeroChan: la foto è di un fotografo danese..è inquietante.. per quello è bella :D

sara: tus regalos son las cosas que quiero mas.

acaso: mah forse hai ragione..

upclose: ti assumo come giardiniere della mia vita se vuoi.

creep: grazie bello

orientprincess: sto tamponando.

Il Professore: si un contorno perfeetto