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sabato 15 aprile 2006

Rome. I'll be as you are.

Camminando per Roma oggi. Distacco dalla realtà quotidiana che mi circonda. Mi sveglio sta mattina, prestissimo. Il colosseo, era ancora la, sopravvissuto alla via crucis del giorno prima, dove circondato da una folla incredibile veniva poco a poco violentato con questi flash che continuavano ad illuminarlo, come se non bastasse la presenza di Bruno Vespa in diretta televisiva. Siamo ancora noi che continuiamo a guardare le nostre realtà che si distaccano poco a poco da noi, per poi ripiombare nel nostro corpo come un proiettile sparato a bruciapelo e stiamo la a guardare in frazioni di secondo interminabili il proiettile che si inizia a conficcare nel nostro corpo, che inizia a reagire sputando sangue e poi a fare un' ecatombe di cellule quando avviene l'esplosione dentro di noi, che non capiamo guardiamo e ci accasciamo a terra, doloranti implorando aiuto a qualcuno che non sa chi sei e perché stai per morire. Guardavo il cambio della guardia al Quirinale e non capivo come cazzo si fa a stare tutto il giorno in piedi a reggere la sicurezza di uno stato poco sovrano e pieno di parole gonfiate all'inverosimile, per poi sgonfiarsi appena i confini nazionali svaniscono nell'orizzonte dei nostri mari.
Roma è così, bellissima, ti accoglie e ti spinge, un po' come la gente quando vuole entrare dentro la metro.
I tetti di Roma, le sue strade e le sue finestre sono un punto di vista diverso da quello di chi, guarda oltre distrattamente, un po' come me, essendo per antonomasia uno dei distratti del secolo. Sono stanco ora, penso di rimanere a guardare ancora per un po' me stesso allo specchio, cercando un qualche elemento di perfezione, che ovviamente non si troverà mai, perché l'essere perfetto non esiste, mentre io sono un pezzo di carne che prima o poi finirà nel congelatore aspettando il ragù della nonna, che di solito è sempre il più buono.

Mi chiamano a tavola, tra paste con il pesce e frittate. Sorseggio un bicchiere di vino bianco, annuso. Mangerò la mia fettina di pane, rigorosamente bianco, per non contaminare questo piccolo pezzo di purezza che neppure nell'acqua riesco più a trovare.

3 commenti:

Jacko83 ha detto...

le vacanze di pasqua non sono una buona scusa x non scrivere i vostri commenti!

Anonimo ha detto...

Roma, città eterna, con le sue luci e con la sua gente, riesce a rendere magiche anche delle serate piovose come questa.. Un salutone,
Marcos

FioZ ha detto...

Giacomo vale anche per te! :P
Ho perso il mio unico assiduo critico del Blog...!!
Io non potevo seguirti, ero stata rinchiusa come sorpresa in un uovo di pasqua, poi ho mangiato l'uovo...