Eppure sono stato giovane anche io.
Nella notte quando torni a casa,
non c'è nessuno, senti il silenzio
che mescolato con il vento ti fa capire
che l'estate ha dichiarato la tregua,
per pochi istanti.
Penso a come sono cresciuto in questa casa.
Le scritte sui muri, che i miei genitorni hanno lasciato vivere.
Sono ancora vive nei miei ricordi, ogni parola che sta sbiadendo,
solo sul muro, perché rimane un ricordo indelebile,
racchiusa nel mio essere bambino.
Guardavo la luna,
quando non c'era quella vera,
luccicava quella sul soffitto,
compagna di sogni e di segreti,
ora si è spenta.
Sogno di una notte di mezz'estate.
5 commenti:
Semplicemente Bellissima.
Non ho altro da aggiungere.
bravo!
qua sulla rupe fa caldo e le sfighe non finiscono mai.
che dire ila... grazie? sarà mai abbastanza?
Ari.. immagino..
torno proprio ora da una passeggiata notturna per le vie neroaranciate della Dotta; anche qui si respira la tregua estiva. Il sogno però ancora non si fà vedere...
Siamo stati giovani e bambini. Siamo cresciuti. Come ti vedi da vecchio Giaco? Ci pensi mai?
Hai sempre un modo toccante per descrivere ciò che ti circonda...
:)
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