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sabato 8 luglio 2006

TU.



C'è, cazzo, deve esserci. Dove sei?
Stava farfugliando qualcosa nel suo cervello, quando non si accorse che il controllore stava aspettando che mostrasse il biglietto.
Ma ancora assorto nei pensieri, si gira verso il controllore e gli dice con aria sprezzante: ma tu che cazzo vuoi dalla mia vita? Il controllore inizia a imprecare contro di lui, chiedendo il biglietto. Lui di tutta risposta tira fuori il biglietto e lo manda a quel paese mentre scendeva dalla fermata. Era arrivato a destinazione.
Mentre camminava guardava con aria distratta la gente che a fiumi usciva dalle calli, come succede sempre a Venezia.
Arrivo' nei pressi di Palazzo Grassi, dove c'è una calletta che sbuca fuori nel Canal Grande. Si mise a scrivere quello che continuava a frullargli nel cervello, incurante del vento che stava iniziando ad abbattersi sulla laguna. Alzò la testa, guardò per puro caso un vaporetto che passava. D' un tratto, tutto si fermò. Dove sei? Questa era la domanda che continuava a porsi, finalmente aveva ricevuto una risposta. Ora doveva solo correre verso ca' Rezzonico per fermare quella persona. Troppo tardi. Non ci riusci' a ritrovarla. Il tempo che ci impiego' per fare la strada per giungere all'altra sponda del canale gli fece perdere il suo sogno.
E tu dove sei? Ti sto ancora cercando.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Chi cerca trova...non è solo un proverbio!

Anonimo ha detto...

Wow, che bella prosa. Sembra un po' una partita ad incognito.
p.s: visto così quel campanile sembra addirittura dritto: geniale! :D

Anonimo ha detto...

e talvolta nn serve nemmeno cercare che tanto arriva cmq :)