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lunedì 19 marzo 2007

Lei capiva che non era tutto a posto.



e mentre aspettavo, seduto sul cofano della macchina, fumavo l'ultima luky prima di fare quel gesto con il piede per spegnerla. Era in ritardo. Già mi immaginavo lei, davanti allo specchio che si truccava e si struccava, perché oggi con lei non c'era la sua amica che riusciva sempre a darle il consiglio giusto. Marco aspettava al ristorante il nostro arrivo. Mi avvicino al citofono, sto per suonare, ma eccola che scende. Come si fa, mi domandavo, a dire qualcosa a quel sorriso? Mentre la guardavo negli occhi, come per dire, ok sei perdonata, ora andiamo, lei cercava una scusa, anche se alla fine uscì solo: " beh mi conosci no?" Io annuivo, le davo un bacio sulla guancia e le facevo il gesto di salire in macchina. Stava parlando di non so cosa, io è come se avessi insonorizzato tutto, quello che sentivo erano solo le mani appoggiate sulla gomma del volante.
"MA MI STAI A SENTIRE?" E' stato come se fossi ipnotizzato e ti tirassero un secchio d'acqua. Frenai in mezzo alla strada, dietro non c'era nessuno per fortuna. Lei mi guarda con una faccia, non potrei definirla terrorizzata, ma preoccupata se non altro. Ma cosa ti passa per la testa oggi? Nulla, solo stanchezza, cercavo di boffonchiare. Le misi una mano sulla faccia per farle una carezza, un sorriso e poi le dissi scusa, sai che non so guidare. Mi guardò dentro, come fa lei quando cerco di trovare una scusa, e mi fece capire di essere l'ultimo in grado di mentire.
Va', dai muoviti che siamo in ritardo. Arriviamo al ristorante. Gli altri erano seduti, attorno a loro altra gente che magiava e beveva. Si, tutte le coppie ben formate, e i single staccati e riuniti. Poi c'eravamo io e lei. Seduto al tavolo è come se fossi stato in macchina. Parlavo con gli altri ma non ascoltavo, dicevo qualcosa, annuivo. Lei capiva che non era tutto a posto.
Ma d'altronde, non so neppure io cosa ci sia che non va. Bisogna solo aspettare, a volte aspettare se stessi.

Se vi domandate se non c'è un senso, beh non è quello l'importante, basta saper leggere tra le righe.

Dedico questo post a una delle mie più assidue lettrici, che non manca mai di un commento.
Grazie per dedicarmi il tuo tempo, ila.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piacciono i tuoi passaggi.
E il bigliettino bianco col sole e la scritta "I Love You".

Anonimo ha detto...

Ah la fantasia degli scrittori...la voluttuà delle parole...per un attimo ho visto la scena come in un film..vivida..reale..quasi mi sembrava di sentire il sottile rumore del motore dell'auto..il respiro dei dialoghi...poi mi si è riacceso il cervello ho messo in pausa e mi sono messo a pensare..ma cacchio! Jacko NON HA MICA LA PATENTE!
hahahahahahahahHAHAHAHAHAHA...!!!

bacini sul collo

Drewy "more insane than ever"

Anonimo ha detto...

splendida la notte di mentre scrivierespiri
-grazie per avermene ricordato-

(non erano le gemelle di shining, è la moltiplicatamiamadre)

grazie*

PaganPoetry

apepam ha detto...

Aspettarsi... mi chiedo se io ci sia mai riuscita ad aspettarmi..
Ciao Jacko, 1bacio.

BLOG NEWS ha detto...

grazie per essere passato dal mio blog.Se vuoi posso mettere il tuo link sul mio blog e viceversa ciao

Anonimo ha detto...

Sono senza parole. Mi hai dato quasi le lacrime, giuro.

Se ti leggo sempre è perchè mi piace quello che scrivi.Come lo scrivi. E perchè, a volte, un blog ti permette di conoscere chi non hai mai visto più di quanto ti conosca chi ti sta sempre accanto.
Tu l'hai dimostrato.

Grazie, davvero.

Anonimo ha detto...

bellissimo il racconto. benvenuto anche te nel mio mondo!