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martedì 17 luglio 2007

Malcom, come back home. Please.

Si, è una di quelle sere che non sai che cavolo fare. Dopo un tardo pomeriggio passato disteso in barca e poi a bere un'ombra alle Vignole, è chiaro che non ci sia altro da dire.

I GRANDI DUBBI.
Di Giacomo Cosua.

La città vive il suo periodo più caldo e si sa la gente inizia ad essere esasperata. L'esasperazione porta a pensare troppo a mio avviso. Sto aspettando quella chiamata che non arriverà mai, almeno per ora. Sono circondato da una vita che mi sono costruito anno per anno, un po' come la mia camera, che è sempre rimasta la stessa da ventitré anni a questa parte. Oddio, se devo dire, la composizione del materiale che è stato affisso sul muro è completamente diversa rispetto agli anni nei quali mi domandavo come sarebbe stata la mia vita a ventitré anni e mezzo. Sembra quasi il grande giorno, quando mi lasciarono a casa da solo. Voi ve lo ricordate quel giorno? Io sinceramente, no. Forse perché non avevo il blog, scrivevo poco e male ( non che ora sia cambiato qualcosa) e non sapevo che esistessero i cd-rom. Mi ricordo esattamente il giorno che sono venuto a scoprire che i cd non erano solo audio, ma potevano contenere dei dati. Per l'esattezza conteneva il gioco del porno-videopoker, nella vecchia casa di Marco a Napoli. Uno dei primi ad avere un PC, forse un 486. Mi ricordo quando alle superiori, avevo organizzato le interviste doppie ovviamente a tutti i professori. Mi hanno maledetto per qualche giorno. Certo i video durante gli anni dai sedici ai venti sono stati epici. Tutte quelle riflessioni durante il tragitto Dortmund-Osnabrueck, oppure cracovia-rzesow sono in parte andate perdute, ma voglio dire non importa, mi inventerò qualcosa e andrò avanti. Non ho ancora capito se scrivo bene, certo la gente tutti i giorni legge quello che durante il giorno riesco a cogliere dalla strada, ma di certo non ho nessun tipo di feedback, poiché non conosco i lettori, o meglio, conosco coloro che saranno citati nei miei articoli e più che guardare al contenuto dell'articolo, sono più interessati a sapere se uscirà la loro foto sul giornale, come è capitato mentre parlavo con un segretario.

Sento che questa vita che faticosamente porto avanti, deve arrivare a concludere, tante promesse, tanti proclami.
Di certo, non farò come Stephen Glass, anche se lui ad ogni modo, vive a New York e scrive libri. Datemi ancora tempo, forse sarò in grado di scrivere un editoriale, quando in italia l'età media nel giornalismo che conta si sarà abbassata di 20 o 30 anni.

Nel mentre, ho già fatto le valigie, magari altrove mi prenderanno.

5 commenti:

Ale ha detto...

forse si.....forse no.....chissà ^^

Anonimo ha detto...

ciao blu notte.. un salutino.... :-))

Jacko83 ha detto...

ale che commento..


ciao megbr!!

Anonimo ha detto...

Mumble, ma a che ora l'hai scritto!

Anonimo ha detto...

"quando in italia l'età media nel giornalismo che conta si sarà abbassata di 20 o 30 anni."

Quando accadrà, forse anch'io avrò meno voglia di fuggire.