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venerdì 25 luglio 2008

Il treno partito in orario, ha fatto poi il solito ritardo.
Partito carico di emozioni, sono tornato con un grande senso di vuoto.
Perché c'è sempre qualcuno che farà meglio di te, che spiegeherà qualcosa in modo più convincente. L'unico da dover convincere di solito sono sempre io.
Rimango vuoto nei miei silenzi, mentre nel treno che mi portava a casa c'era solo un silenzio rotto dal rumore dei vagoni che macinavano i kilometri.
Ragionamenti complessi considerando che la differenza d'età era stata annullata dalla mia ignoranza. Mi sono sentito tale nel momento in cui ho capito che ho dimenticato tante riflessioni fatte in passato, tante ore passate a sbattere, non nel senso metaforico, la testa sui libri.
Ora sono stato travolto da un pensiero che non mi farà dormire la notte. Cosa vuol dire rimanere nella superficie delle cose? Perché ha paura di scavare? Risposte che se date in un certo modo potrebbero farmi precipitare nuovamente in una fase di un nuovo deperimento morale. Perché oggi cercavo una speranza e invece ho trovato una lacrima.

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