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mercoledì 11 gennaio 2006

Linea 51


Ore 14.29
Arriva il bus linea 51, fermata Ellerstraße Nord. Ecco come inizia la giornata di oggi, con la pioggia che batte le strade, che ti entra in casa senza bussare se hai lasciato uno spiffero incustodito.
Oggi, come tutti gli altri giorni, mi indirzzavo verso l' Universistät Stadtbiblioteck. Di fronte a me vedo le scritte luminose dei negozi, dal New York express, negozio di cibo ciniese, (non chiedetemi perché si chiami così). Vedo la gente che passa, con la pioggia che continua a cadere, anche se tutti viaggiano allegramente in bicicletta. Ma non è di questo che volevo parlare. Facciamo un salto indietro di poche righe, alla linea 51 del Bus.
Entro, mostro il mio pass al conducente, mi siedo al solito posto. Inizio a guardare le persone che trovo attorno a me, i famosi compagni di viaggio. Vicino la porta d'uscita c'è una vecchina. Vestita bene, un bel cappotto, una spilla a forma di fiore tutta brillantinosa, che forse è un regalo del marito. E' sposata questa signora, lo vedo dalla fede che nervosamente continua a girarsi attorno al dito, quasi un' ossessione. Questa donna, sulla 70 abbondante, solo di anni ma non di peso, deve aver avuto una vita complicata. Non so perché lo dico, ha lo sguardo spento, non si volta mai, non guarda mai fuori dal finestrino. Bassumer Straße. La donna scende. La sua storia rimarrà incompleta. Guardo il ragazzo vicino a me. 20 anni circa. Legge morbosamente dei messaggi sul suo handy, si agita con l'ultimo bip che arriva. Lo vedi che è incazzato, ma non vuole neppure urlare dentro un bus semideserto, alla fine, Haster Weg, scende anche lui. La sua storia rimarrà incompleta. Nel frattempo è salita una suora. Lei a 19 anni ha fatto la sua scelta di vita. La vedi tutta sorridente, avrà si e no al massimo 35 anni, portati molto bene, sicuramente un tocco del Signore. Suo padre la picchiava, sua madre stava in silienzio, insomma il solito dramma familiare.
Poi penso al conducente, sulla cinquantina. Finalmente un tipo simpatico, che mi ha detto Guten Tag quando sono salito, una rarità che in Italia puoi anche scordarti, visto che con il traffico che si ritrovano sono tutti inesorabilmente incazzati. Così va la vita. Mi sto distranendo, fuori c'è un tipo nudo che corre per la strada, pensavo fosse in principio Alanis che girava il suo nuovo video remake, invece era solo un'allucinazione regalatami dai funghetti che ho assunto per scrivere questo pezzo. Arrivo a Neuemark. Il bus si riempie, la gente è diventata una sardina, anzi un tonno dentro quelle confezioni Riomar, che qua in Germania non arrivano. In compenso se l'autista frenasse di colpo sarebbero tutti rotti come un grissino. ( Nota letteraria Autorizzata. N.d.R. ) La signorina che è stata rinchiusa dentro il megafono del bus mi dice: Universistät StadtHalle. È la mia fermata. Ecco come inizia la giornata dello studente in Erasmus in Germania, e ora tutti a lezione.

9 commenti:

FioZ ha detto...

Soltanto io sono ormai stufa di viaggiare per andare a scuola a tal punto da non guardare neanche in faccia chi mi siede accanto, mentre continuo a fissare fuori dal finestrino con la musica nelle orecchie e lo sguardo assorto? :P
Poi quando arrivo a destinazione, ripongo il mio lettore mp3, scatto a passo svelto fino a scuola senza fermarmi a guardar in faccia nessuno, tantomeno il gruppetto di muratori che sta rifacendo la strada vicino al cavalcavia della stazione, e che ogni mattina hanno in serbo per me un nuovo commento... degno della finezza di un manovale.
:)

Anonimo ha detto...

dipende dalle giornate, credo. a volte anche io mi fermo a costruire le vite dei miei compagni di viaggio. altre la mente vola troppo fuori dalle scatolette affollate che mi trasportano...

Fran ha detto...

Dai, che bello. L'erasmus in Germania sarebbe stato il mio sogno. In bocca al lupo.

Anonimo ha detto...

la mia giornata a Lisbona: metro amarela (gialla) a marques de pombal, piena ad otre. picoas, saldanha: si riempie ancora. Campo pequeno: scendono gli studenti della Universidade Nova. Entrecampos:scendono quelli che prendono altri mezzi per lavorare.
Cidade Universitaria: scendo io.
Abortendo le storie che si creavano su me.

Jacko83 ha detto...

Fio' puoi anche mandare a fanculo i muratori, al massimo ti riempiranno di malta!!

Limite, io credo che prima o poi indovinerò la vita di qualcuno. Magari quando sarò nella mia fase da chiromante..

ari: Sei mai stata al ristorante: Al Punto Final? Lisbona, dall'altra parte del Tago, un ristorante bellissimo tutto giallo. Quello è il ricordo tra le tantissime foto che ho fatto a Lisbona, abitando in una casetta nel centro, a due passi dal municipio, ospite di un pittore amico di papà. Bellissima Lisbona.

Fra: la vita qua è bella, veramente sono tutti gentilissimi.
Grazie per il tuo post e vieni a trovarmi quando vuoi.

Anonimo ha detto...

No no, tifo Brescia.
Che è stato impagliato ieri sera proprio dal Milan.

Anonimo ha detto...

"La signorina che è stata rinchiusa dentro il megafono del bus mi dice: Universistät StadtHalle"
scusami, l'immagine è troppo divertente, sto ancora ridendo!!!
Quando mi tornano le forze continuo a leggere e a commentare ;)

Devo lasciare il mio nome altrimenti Bush mi incarcera fino a due anni, giusto?

penaepanico ha detto...

...pensa che la mia giornata inizia andando a Milano2 a lavorare....Ti parlo di Milano2.va beh...Ho fatto l'erasmus nel 22 avanti cristo in Spagna. Forse l'anno più bello della mia vita... Goditela

Anonimo ha detto...

Non mi sono mai soffermata ad immaginare la vita delle persone che ogni giorno trovo sul treno che da parma mi porta a bologna e viceversa...talvolta ho colto al volo la possibilità di conoscerli direttamente,anche se solo per pochi minuti...è divertente e interessante chiaccherare con persone di cui ignoravi l'esistenza prima di sederti accanto a loro...