Perché alla fine scappo sempre

Corri corri corri.. il fiato sulle spalle,
vento che soffia, non girarti, non farlo mai.
Sbatti la porta, ancora vento, la mia anima si sposta.
Io ancora fermo immobile.

Davanti a me c'è un angelo con gli occhi blu.
Farfuglio qualcosa, il vento porta via tutto, anche me.
Scendo le scale, inizia a fare caldo,
io invece dentro mi sento un cubetto gelato.
Mi sciolgo a terra,
mi domandano cosa c'è.
Cosa c'è che non va. Mi sento solo. Solissimo.
Bevo tracanno e poi mi guardo, mi annuso, mi ammazzo.
Mi ammazzo lentamente, giro il coltello,
vado a destra, mi guardano e mi ammazzano anche loro,
un tiro dietro la schiena a sinistra.
Non sento ancora nulla, mentre la mia camicia,
oggi bianca per l'evento, diventa rossa.
Ma nessuno se ne accorge, diventa rossa,
rossa come il sangue che scorre, goccia goccia,
non fa plin, fa solo male ogni volta che cola.
Il sangue è freddo quando cade a terra.
Arriva a fare una pozza, e in quel momento,
ho capito che, da solo sto affogando nel mio essere.
Me stesso. Mi voglio far fuori.
Voglio essere altro.
Ma non si può.
E allora mi domando.

Laverò via tutto. L'acqua cade, le emozioni finiscono.
Nello scarico.