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domenica 2 dicembre 2007

Le Signore da buffet.

In questo periodo ho avuto l'occasione di andare all'inaugurazione di vari avvenimenti con invito, non ultimo il rinfresco offerto al caffé Avena in Piazza S.Marco, oppure il pranzo offerto per un'altra occasione all'Hotel Monaco in calle Vallaresso sempre a Venezia, senza dimenticarsi la presentazione alla scuola di S.Giovanni Evangelista del "Caviar de Venise", dove mi sono ritrovato a degustare un pò di caviale a fianco del governatore del veneto.
In questi mesi che ho iniziato a lavorare gli eventi di questo tipo non sono mancati, ho capito come la gente per presentare qualsiasi cosa abbia bisogno della presenza dei giornalisti, che sono quasi inseguiti per presenziare e magari scrivere un articolo riguardante il loro "prodotto", inteso anche come promozione culturale.

In tutti questi banchetti però c'è un elemento che non manca assolutamente mai. Sono loro, le vecchiette d'assalto, che sono sempre in prima fila... al banco del buffet. Corrono immediatamente a recuperare un piatto per riempirlo di qualsiasi cosa commestibile presente al tavolo del rinfresco, senza mai dimenticarsi di controllare il proprio bicchiere, che tengono saldamente in mano quasi avessero utilizzato il mastice.

Pizzette, salatini, tramezzini, mozzarelline, pasta fredda, involtini, mangiano tutto in quantità industriale senza ritegno. Il prosecco a fiumi, perché le vecchiette da buffet non sono mai astemie, bevono e tengono duro fino all'ultima goccia di brut moet chandon o di magnum nei banchetti più lussuosi. Quando c'è un bel pranzo offerto invece hanno i piatti sempre pieni, fanno il bis, tris e rompono le balle al povero cameriere di turno, chiedendo se avanza una fettina di dolce, oppure se possono prendere un altro caffé.

Spesso mi fermo ad osservarle, sono molto più interessanti di quello che viene detto al convegno o alla presentazione di turno.

Sono tutte ben vesitite, non si può arrivare e fare brutta figura per non indossare la collana di perle oppure quei fantastici orecchini similoro, senza mai dimenticarsi la fede al dito, a meno che non siano anche in procinto di attivare la tecnica di abbordare qualche bel vecchietto facoltoso, magari vedovo.

Si questa è la realtà, forse un po' esagerata, però bisogna raccontare l'altra faccia della medaglia. Se mi si accusa di dire cattiverie, sotto il pre-periodo natalizio, dico solo che sono stanco del buonismo che scoppia ad orologeria. Nel frattempo, aspetto il nuovo buffet..

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Anch'io sono stata a varie inaugurazioni di eventi e so benissimo a quale categoria di persone ti riferisci: ottima descrizione.

Rachele ha detto...

A tutte le nostre inaugurazioni ci sono sempre gli scrocconi da Buffet.
Ma hanno anche sempre una certa età.
Non è questione di buonismo, io ho visto gente che potrebbe essere mia nonna incartare pasticcini e metterli in borsetta.
Così come a volte capita che li veda rumare nei cartoni avanzati delle pizze, raccogliere qualche fetta e mangiarla.
Avranno anche le collane, ricordo di un tempo migliore, ma molti di loro vivono con la minima e non lo ammetterebbero mai.
Appunto per quello chi organizza se noti non scaccia mai queste persone, anche se si imbucano.
Anzi.
Alla tua età e bello in forze forse certe cose non le noti, non so, ma io che vo spesso a far la spesa lo vedo cosa mettono nei carrelli queste signore tutte distine...
E onestamente il mio non è buonismo, a volte irritano anche me certi atteggiamenti.
Ma tento di portare rispetto alla storia e all'età...

E. ha detto...

queste vecchiette sono le mie eroine!
tanto molto spesso in certi posti l'unica cosa interessante è il buffet, giusto approfittarne!
poi suvvia, non è politically correct sprecare tutto quel ben di dio!
donne d'altri tempi, loro sanno cos'è la guerra XD

Edo

Anonimo ha detto...

Ohhhh sempre più mondano!! Sempre più bianco!! Attento la mondanità ti corrompe, non la temi ? non temi l'essere così esplicito (=il bis il tris o ter?... il buffet, il governatore, i fiumi e il prosecco) Vi insegnano a fare questo in nome della pubblicità, della fama, della carriera, in nome della comunicazione?