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lunedì 6 febbraio 2006

Cos' è la tristezza?

Cos' è la tristezza?

Siamo tristi, malinconici. Mi domando perché.
Ci sarebbero
milioni di perché,
milioni di ma è così, sto male e basta,
non rompere i coglioni.

In questo momento non sono triste. Non sono neppure felice, sono nel mio limbo, ma forse in questi istanti della mia vita sono in fase stallo, perché sto solo aspettando di tornare a casa,
un mattone da piazzare,
e poi con la calma,
malta, malta, malta.
Sono tornato io e Bologna.
Ma la tristezza, può andarsene da sola con un sorriso, e poi ti ritorna indietro appena la tua paresi facciale si molla, ti torna indietro con il rinculo, ti sbatte al muro, e senza forze scivoli giù al suolo.
Sei rintronato lo sai? Da questo contraccolpo, che ti ha distrutto dentro.
E' questa la tristezza? Non lo so.
Ci sono tante tristezze, ma credo che quello che le accomuna, è il fatto che siamo noi a determinare le nostre tristezze. Ci sono dei momenti in cui siamo noi ad aver bisogno di essere tristi, magari per farsi coccolare da qualcuno, senza dare nessuna spiegazione, oppure quando dopo 20 persone diverse che ti chiedono perché stai triste, alla ventunesima rispondi, ora sto meglio, grazie. E poi chiudi la porta. In faccia.
Non pretendi che gli altri capiscano, vuoi forse che ti lascino nei tuoi silenzi, anche se poi sei tu il primo che urli, come sai fare tu.
Ma la tristezza va sempre con la malinconia?
Pensavo al prossimo momento che sarò triste, sai, vorresti come fosse un film, la scena già pronta, la sigaretta in mano a farti compagnia, le tazze di caffé che non finiscono mai, il tavolo della cucina di casa, la musica di sottofondo, la pila di piatti da lavare. Poi domani ti svegli, ti accorgi che nel sonno hai pianto, lo capisci toccandoti la guancia. Poi arriva qualcuno che non ti aspetti, ha la colazione pronta, gli abbracci sul vassoio, il thé al posto del caffé, 3 cucchiaini di miele, le coperte calde, e il sole che ti porta fuori, intrufolandosi dalla fessura degli scuri.
Dopo la doccia sei fuori di casa.
E torni a sorridere.
Almeno, io guarirei così. I momenti tristi per ora sono storia. Torneranno a trovarmi.
Per ora lasciamo momenti tristi e soli a Meneguzzi

11 commenti:

Anonimo ha detto...

u could say I've a call scriveva la Plath e così è....
creep

Anonimo ha detto...

berlino...vorrei andarci. forse restare anche.
Angela Buccella

FioZ ha detto...

Bollo questo post Giaco, forse perchè sono triste, lo apprezzo a maggior ragione. La vita è contesa tra gioie e dolori, che non sono mai spartiti equamente.
Certe volte tocchiamo il cielo con un dito, oggi invece, resto nel mio baratro...
Baci&abbracci!
fiò

FioZ ha detto...

Bollo?! avevo scritto BELLO! Sorry :D

Anonimo ha detto...

vedi,io credo che la felicità e la tristezza vadano e vengano,in fasi alterne...nella vita non si è mai sempre felici o sempre tristi...vanno e vengono,perché dipendono dalla vita stessa,da ciò che ci accade e da ciò che gli altri ci fanno.tristezza e felicità però, ci servono,perché entrambi ci fanno apprezzare la vita sotto aspetti diversi...Quando si è tristi bisogna lasciarsi andare alle lacrime,alla frustrazione,alla rabbia,magari toccare anche il fondo,non si può sempre tenere duro,non ci si può sempre dire "non devo piangere",bisogna che ogni tipo di sensazione ci attraversi il corpo.La stessa cosa deve succedere con la felicità.Quando si è felici bisogna goderne senza preoccuparci del dolore facciale che proviamo nell'ostentare per tutta una giornata un sorriso!

Fragola

Anonimo ha detto...

ehi fratello!
sai, senza la tristezza, non sapremo apprezzare l'essenza della felicità.

Anonimo ha detto...

Concordo con Marco bj.

Ieri ho vissuto un pomeriggio di tristezza cosmica.

E' bastato il freddo a pungermi la faccia. Sono bastati due pettegolezzi scambiati con le amiche.

Lo vedi? ora sorrido!

PS: salutami la mia adorata bologna!

Maurizio Fiorino ha detto...

La tristezza c'è sempre, arriva come minimo una volta al giorno, sta in agguato e compare, poi scompare, è ad intermittenza, ma esiste, è un sentimento costante.

Anonimo ha detto...

la scena da film della tristezza é vera. é sempre rappresentata così, o anche con una persona seduta raggomityolata vicino ad una finestra, che guarda fuori alla ricerca di un punto fermo.
si fa il paio così? beijo.

Anonimo ha detto...

(chiedo perdono per la Y di troppo su raggomitolata).

Jacko83 ha detto...

creep mi informeró :)
Angela ti aspetto, la prossima settimana
fioZ ti mando un bacio
fragola: io sono uno che piange molto, per le mie tristezze, per le tristezze sui film. Il dolore facciale del sorriso é un dolore piacevole oltretutto!
Marco .bj: sei il mio preferito!
Ilaluna84 appena sono a bologna te la saluto!
PORCOSENZ'ALI: costante si, ma quanto é bello tramutarla in felicitá?
Ari: io sono sempre sulla mia finestra a guardare, raggomityolato ;)